blogger

Oppermann London…a gift idea for next christmas

Cari readers,

oggi vi presento un brand nato nel 2011, grazie alla fantasia ed all’estro di due fratelli, Mattis e Niklas, che hanno saputo coniugare passione e marketing, riuscendo a produrre articoli di pelletteria di alta gamma, a prezzi assolutamente concorrenziali. Il tutto strizzando l’occhio a trasparenza e sostenibilità della produzione.

Come hanno fatto? Leggete sotto…

OPPERMAN london

L’ESTETICA
I loro prodotti sono ispirati al minimalismo svedese con un tocco di stile londinese. Si concentrano su linee pulite e forme geometriche per creare una cornice quasi architettonica. Funzionalità, semplicità e bellezza sono le componenti fondamentali della loro progettazione.

LA FILOSOFIA

La filosofia è anch’essa ispirata alla semplicità logica: Unire grande design con i migliori materiali e artigianalità e offrirle direttamente senza intermediari. Sono completamente trasparenti nella produzione perché vogliono far sapere il chi, cosa, quando, dove e come. L’idea è che chi compra “Opperman” si merita di conoscere la storia della creazione del proprio pezzo prima di averlo tra le mani.

LA DIFFERENZA
Nel mercato tradizionale sul prodotto viene applicato più volte un “mark-up” prima di arrivare al consumatore, e questo porta ad un aumento dei prezzi. Pertanto alla Opperman si sono chiesti se non ci fosse un modo con cui fornire qualità e valore senza il sovraccarico di prezzo praticato in genere sul mercato. La soluzione è stata quella di controllare interamente la filiera produttiva, in modo tale da distribuire il prodotto direttamente al cliente, e produrlo internamente tutto nella Opperman. In questo modo, sostengono, è possibile offrire un prodotto superiore ad una frazione del prezzo di vendita al dettaglio tradizionale.

Per ulteriori dettagli: http://www.oppermann-london.com/

Alla prossima!

Aboutaman

IMG_7984 IMG_7982 IMG_7986 IMG_7987

**********          **********          **********          **********          **********          **********          **********

Today I present a brand born in 2011, thanks to the imagination and the creativity of two brothers, Mattis and Niklas, who have been able to combine passion and marketing, managing to produce high-end leather goods, at very competitive prices. Everything nod to transparency and sustainability of production.

How did they do? Read below …

THE OPPERMANN AESTHETIC
is inspired by Swedish minimalism with a twist of London style. The focus on clean lines and geometric shapes to create an almost architectural frame. Functionality, simplicity and beauty are the core components of their design.

THE PHILOSOPHY

Their philosophy is simple: Combine great design with the best materials and craftsmanship and offer it directly to you. They are completely transparent in own production because they want you to know the Who, What, When, Where and How. You deserve to know the creation story of your Oppermann piece before you hold it in your hands.

THE DIFFERENCE
In traditional retail a product is marked up several times from production to consumer, leading to inflated prices. They asked ourselves if there wasn’t a way where we could provide more value without overcharging our customers.

Their solution was to become a vertically integrated, online-based brand: They started to work directly with each manufacturing partner and only distribute directly to own customers, giving us complete control over our supply chain. They can now offer a superior product at a fraction of the conventional retail price.

For other details: http://www.oppermann-london.com/

See you soon!

Aboutaman

oppermann-vallance-choco-3_large oppermann-vallance-black-2_large oppermann-palissy-cognac-1_b905b08d-ebf3-4a4c-99a0-f6ee7767745a_large oppermann-palissy-black-1_785a8e16-b2d6-4f7f-b65b-71c13bb95fcc_large oppermann-hanbury-chocolate-2_large oppermann-hanbury-black-2_largeoppermann-goswell-navy-2_largeoppermann-goswell-black-2_largeoppermann-wallet-swanfield-cognac-3_largeoppermann-wallet-swanfield-black-1_large

Winter comes…Wool & cashmere out of wardrobe!

English

Cari readers,

l’inverno di avvicina ed in questa pazza stagione autunnale, in cui siamo passati in poche ore dai 25 ai 10 gradi centigradi ci sono stati diversi corto circuiti. Come mi vesto? Lana? Cotone? Sciarpa si o no? Calze di lana o in cotone? Questi e molti altri sono gli interrogativi che i nostri volti riflessi allo specchio si sono posti prima di uscire di casa al mattino.

Personalmente, avendo gli operai in casa da quasi un mese, il problema si amplifica, e non poco. Cercare anche solo una cravatta può diventare impresa ardua, tra martelli, scalpelli ed armadi impacchettati a festa! E’ anche per questo che ancora non riesco a godere della nuova stagione (climaticamente parlando), tirando fuori, come mi è solito, tutto il guardaroba per decidere i vari abbinamenti ed accostamenti…Così, quest’anno, più che mai, la tentazione di uscire e comprare è forte, e non nego che qualche “follia” l’ho fatta…ma di questo parlerò prossimamente… 🙂

Pertanto, avendo accesso limitato agli armadi di casa ho pensato di realizzare due differenti outfits “da ufficio” che potrebbero andar bene in questi giorni “freddini” al mattino e più tiepidi all’ ora di pranzo, utilizzando, per entrambi gli abbinamenti, un pantalone grigio in tasmania super 120, un gilet, sempre grigio in cotone e cashmere, ed una camicia su misura celeste polvere.

Ho poi giocato con giacca, scarpe ed accessori per creare due differenti combinazioni sulla stessa base. Spero vi piacciano e come sempre…

Alla prossima!

Aboutaman

Outfit n.1

DSC01764 DSC01765DSC01759 DSC01769DSC01752 DSC01777

Outfit n.2

 DSC01783

DSC01788DSC01804 DSC01816DSC01782

Streetstyle on my new “Vespa”

Cari readers,

sarà capitato anche a voi di ricevere un regalo di cui non sapete che farne, o non esattamente di vostro gradimento…magari un set di coltelli o una sciarpa “made in china”…chiaramente è successo anche a me e spesso il regalo è stato ben presto dimenticato, nel migliore dei casi, in qualche cassetto; ci sono poi quei tre o quattro regali che si ricordano per semp re, perché incredibilmente “fanno centro”.

Il mio ultimo compleanno era iniziato con il pensiero di essere ormai a pieno titolo dentro “gli anta” e quindi non si preannunciava troppo appetibile dal punto di vista anagrafico… ed in verità, è da quando hanno iniziato a darmi “del lei” che non trovo ci sia più molto da festeggiare 🙂 Beh mi sbagliavo…

2014-10-06 18.28.38Quest’anno, nel biglietto di auguri che mia moglie ha come sempre trasformato in poesia, ho trovato anche una chiave con relativo portachiavi…inequivocabilmente sapeva di andare sul sicuro ma di certo non mi aspettavo tanto…il tuffo nel passato è stato immediato ed i ricordi più belli sono tornati alla mente quando, diciottenne, me ne andavo spensierato al mare in sella alla mia vespa 🙂

Un bel “verdone” british con tanto di sella tabacco fanno innamorare anche gli scettici e così, un coup de coeur e siamo diventati inseparabili. Ovviamente, il confronto con il mezzo dell’epoca è schiacciante, la “nuova” vespa è migliorata, senza però tradire le linee ed il fascino che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Vi lascio qualche foto di quella che ritengo un’operazione “vintage” molto “azzeccata”, di questi tempi in cui c’è grande voglia di anni 80, resi però attuali da un bel mesh-up tecnologico.

Alla prossima!

Aboutaman

Wearing: //Lardini Jacket  //Santoni shoes // Dandy’s trousers //H&M bag //Erreffe shirt //Cenci tie //Rayban sunglasses //Lorenz watch //LML Star automatic 150 Motorbike

 

DSC01463DSC01481DSC01501DSC01530imageimageDSC01624DSC01686DSC01689DSC01667

 

 

Handcrafted shoes

Cari dappers readers, penserete che le scarpe siano il mio cruccio, data la frequenza con cui torno a parlare di loro. Ebbene…si e no. Si, nel senso che di scarpe ne potrei avere un numero infinito e non mi stancherei mai di guardarle, sia indossate ai piedi che dentro la scarpiera. No, nel senso che della scarpa mi interessa non solo il lato estetico e glamour che è di impatto immediato, ma anche l’aspetto “tecnico”, legato ai metodi di lavorazione, che evocano un mondo fatto di artigianalità che si fonde in un misto di fascino e maestria. 

Vedere come dei semplici pezzi di pelle e cuoio si trasformino, passando per mani sapienti, in vere e proprie opere d’arte è qualcosa che visto dal vivo riesce ancora ad emozionare e dovrebbe far riflettere prima di dire che alcune scarpe sono “troppo care”, tornando un po’ al ragionamento che abbiamo fatto qui

Ma quali sono le principali tecniche di lavorazione di una scarpa artigianale?

Senza presunzione di esautività, si possono restringere a tre:

  • Blake

Inventata nel 1858 dal tecnico americano Blake, l’omonima invenzione consiste nel unire (attraverso l’omonima macchina Blake) con un’unica cucitura la suola, la fodera, la tomaia e il sottopiede. È sempre possibile riconoscere le calzature lavorate con questa tecnica in quanto all’interno delle stesse è visibile la cucitura che attraversa il sottopiede. Si tratta della cucitura meno pregiata tra quelle descritte, ma senz’altro conferisce alla calzatura una buona morbidezza e permette di realizzare un buon prodotto.

2

  • Goodyear

Questo tipo di lavorazione prende il nome dal suo inventore, Charles Goodyear, che la mise a punto e la brevettò nel 1832: è una lavorazione costosa, laboriosa e che richiede grande perizia e precisione, ma rappresenta ancora oggi la massima qualità di costruzione possibile.

Una delle peculiarità principali di questa lavorazione consiste nell’utilizzare una striscia di cuoio chiamata “guardolo”, che corre lungo tutto il perimetro della scarpa e viene legato con una prima cucitura trasversale insieme alla tomaia e alla fodera. Successivamente viene effettuata una seconda cucitura, sempre dall’interno, che unisce la parte inferiore del “guardolo” alla suola.

3L’intercapedine così formata è riempita da un’intersuola fatta di materiali naturali, in genere sughero, che viene posta all’interno prima di unire il corpo alla suola con la seconda cucitura.

In questo modo si ottiene un perfetto isolamento del piede dal suolo su cui poggia la scarpa e si consente all’intersuola di svolgere al meglio il suo lavoro di espulsione della naturale umidità che viene generata dal piede. La doppia cucitura e lo speciale filato utilizzato consentono inoltre alla pelle della scarpa di potersi dilatare o contrarre, a seconda delle condizioni climatiche, senza subire danni o screpolature.

La lavorazione Goodyear è l’unica che consente di scucire la suola usurata e di sostituirla ricucendone una nuova.  Molte scarpe inglesi “famose” sono realizzate con questa tecnica, che le rende praticamente “eterne”.

  • Norvegese 

E’ una delle lavorazioni più laboriose e la sua realizzazione inizia dopo che la tomaia, abilmente tirata ed inchiodata sulla forma, ottiene la sua sagoma. Occorrono tre cuciture per completare l’opera di questa complessa lavorazione. E’ l’artigiano stesso che delinea il passo dell’impuntura visibile esternamente, decidendone la cadenza punto dopo punto adornando e legando le parti che compongono la scarpa.

La prima cucitura lega la tomaia al sottopiede, la seconda lega ancora la tomaia, dopo essere stata rovesciata esternamente, alla suola di mezzo. E’ evidente quindi che in questa lavorazione il bordo che gira lungo il perimentro della scarpa e quindi della suola, è determinato non dal guardolo, ma da una vera e propria suola di mezzo, chiamata “intersuola“. A questa quindi viene poi cucita la suola finale creando così un unico corpo legato.

Questa complessa ed affascinante lavorazione è adatta per chi sceglie un tipo di scarpa robusta e solida e rappresenta senz’altro il metodo più complesso di lavorazione, dato che si realizza cucendo la tomaia al sottopiede e poi alla suola, creando un profilo intrecciato, lungo tutto il bordo della scarpa.

cats

Per produrre una scarpa con i metodi sopra descritti si possono impiegare tra le 8 e le 27 ore, e questo dato, già da solo dovrebbe farci riflettere sul perchè scarpe apparentemente simili possono differire nel prezzo anche di 4 o 5 volte. Inoltre, una scarpa artiginale è un investimento che ci accompagnerà per molti anni perchè sicuramente invecchierà, ma potrà sempre essere riparata e tornare come nuova e sarà sempre al riparo dall’obsolescenza delle mode. 

Alla prossima!

Aboutaman

Summer pants…made in italy of “BERWICH”

IMG_5683The latest edition of Pitti Uomo, it was an opportunity not only to meet old and new friends, but also to “breathe” new trends, and understand how we wear next spring / summer.

There could be no better opportunity to deepen their knowledge of a brand that manufactures pants since 1975, and does it with style, elegance, and especially in Italy.

In time of relocation and products that “made ​​in Italy” are only the scent, there are those who still produces its garments in Italy.

______

L’ultima edizione del Pitti Uomo è stata un’opportunità non solo per incontrare vecchi e nuovi amici, ma anche per “respirare” le nuove tendenze, e capire come ci vestiremo la prossima primavera/estate.

shopsOccasione migliore non poteva esserci per approfondire la conoscenza di un marchio che produce pantaloni dal 1975, e lo fa con stile, eleganza e sopratutto in Italia. In tempo di delocalizzazioni “furenti” e prodotti che di “made in italy” hanno solo il profumo, c’è chi ancora produce i suoi capi interamente in Italia.

25484_big pantalone_berwich_20145_5

IMG_5678A passion was born in a small garage in the 70s by the idea of ​​two young men, Michele and Anna Fumarola, still the owners. The company is part of the textile district of Martina Franca, one of the most important industrial centers in the Italian sector of clothing and due to the thrust of the new generation, consisting of Graziana, Antonella, Angelo, Massimo the company, as always “contractor “under the name of ICOMAN, since 2007, has decided to create its own brand of pants, just Berwich – pure Made in Italy.

Thanks to the valuable contribution of approximately 100 employees, the company holds full production process within its walls, without any relocation. Inside the lab, the fusion of high technology and traditional tailoring to ensure the efficiency of production and quality. The style is taken care of internally, born from creative ideas that aim to give the Chiefs connotations of recognition, through the use of excellent fabrics, refined details, fit-to-date, elegant packaging. The attention to detail is the strength of the team style, which also takes care of the tone of the cotton, the mix of colors, the merit of the stitching and accessories. Nothing is left to chance.

 The company occupies an area of ​​about 10,000 square meters, with over 180 production steps and has a daily capacity of about 1,200 heads.


company-ctUna passione nata in un piccolo garage negli anni ‘70 dall’idea di due giovani, Michele ed Anna Fumarola, ancora oggi i titolari. L’azienda fa parte del distretto tessile di Martina Franca, uno tra i poli industriali più importanti nel comparto italiano dell’abbigliamento e grazie alla spinta propulsiva della nuova generazione, costituita da Graziana, Antonella, Angelo, Massimo l’azienda, da sempre “contoterzista”, sotto il nome di ICOMAN, dal 2007 ha deciso di creare il proprio marchio di pantaloni, appunto BERWICH – puro Made in Italy.

catania-schizzo-abbigliamento-calvin-klein-bearwich-sconto30-29351-Wdettaglio1Grazie al contributo prezioso di circa 100 addetti, l’azienda detiene integralmente il processo produttivo all’interno delle proprie mura, senza alcuna delocalizzazione. All’interno del laboratorio, la fusione di alta tecnologia e tradizione sartoriale garantisce l’efficienza produttiva e qualitativa. Lo stile è curato internamente, nasce da spunti creativi che mirano a dare ai capi connotati di riconoscibilità, grazie all’impiego di tessuti d’eccellenza, dettagli raffinati, vestibilità aggiornate, packaging elegante. La cura dei particolari è la forza del team stile, che si prende cura anche del tono del cotone, del mix di colori, del pregio delle cuciture e degli accessori. Nulla è lasciato al caso.

L’azienda occupa una superficie di circa 10.000 metri quadrati, e con oltre 180 passaggi produttivi ha una capacità giornaliera di circa 1200 capi.

BERWICH

 

See you soon!

Alla prossima!

Aboutaman