Editorial

Aua braccialetti

Cari lettori,

oggi vi voglio presentare una bella realtà del “made in Italy”, nata recentemente grazie all’intuito creativo di un team di giovani ragazzi, e realizzata da sapienti mani artigiane che hanno saputo fondere tradizione e modernità, colore e fascino, il tutto, dentro un unico gioiello da polso. Aua Braccialetti prende spunto dai classici vetrini colorati che si trovano in spiaggia, così irregolari e modellati dal vento, che una volta uniti da un cordone di cotone, creano dei bracciali che ricordano molto le corde da pesca dei marinai.

La gamma di colori è molto vasta e viene aggiornata periodicamente per tener conto delle stagioni ma anche per assecondare l’indole creativa del marketing team che lavora in “Aua”. I nomi poi sono legati alle località italiane più esclusive, siano esse di mare o di montagna, spaziando da Capri di giorno e di notte, a Forte dei Marmi, fino a salire sulle vette di Courmayeur e Cortina D’Ampezzo.

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Ho, per varie ragioni, il piacere di conoscere l’azienda di persona e, così, da privilegiato ho potuto toccare con mano tutta la collezione, andando a pescare, come un bambino davanti ad un negozio di caramelle, alcuni modelli che hanno attirato la mia attenzione. Qual’è il mio preferito? Se mi seguite sui vari social avrete senz’altro notato le mie preferenze 🙂

Acquistandone qualcuno vi renderete conto che non ci si stanca mai di provare combinazioni e nuovi abbinamenti, rendendo divertente avvicendarli giorno dopo giorno alla ricerca di giochi di luce da mettere al polso, rendendo sempre diversi gli outfits quotidiani.

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Alla prossima!

Aboutaman

 

Eccomi di nuovo!

Cari lettori,

con la presunzione di esservi mancato rieccomi finalmente qui, a parlare di cose belle…

negli ultimi mesi ho attraversato un periodo nel quale la vita “terrena” ha sovrastato il mondo edonistico e patinato che nel blog mi piace raccontare. Tranquilli…non ho perso il gusto per le cose belle e gli abiti sartoriali, solamente non ho condiviso con voi questa passione mettendola “nero su bianco”.

E allora perché tornare a parlare? Beh perché la passione innata per ciò che racconto non è morta e quindi, avendone voglia torno a scrivere di me. In questi ultimi mesi mi sono limitato a postare immagini sui vari social, ma credo che a volte una foto senza un racconto sia come una bella scatola con dentro il nulla…

La stagione che inizia, è quella caratterizzata dalle cose “calde”, avvolgenti e, forse meglio di altre, tira fuori da ognuno il vero animo estetico.

E di tutta evidenza, infatti, che l’autunno e l’inverno, essendo climaticamente più freddi permettono di vestirsi “dress in layer” come dicono gli inglesi, ossia a strati, lasciando libertà di espressione maggiori rispetto all’estate, ed in generale ai mesi caldi.

E’ pertanto bello ricercare abbinamenti che possono richiedere anche notevoli sforzi mentali per sembrare naturali ed al contempo “imperfettamente” perfetti. Torna finalmente il tempo del “paltò” e dei guanti, dei tessuti in cashmere e delle sciarpe avvolgenti. I tessuti diventano pregiati ed i colori caldi stridono con il pallore dei visi, pur manifestando tutto il loro calore.

Nei prossimi giorni posterò qualche nuovo outfit, dato che ho da recuperare mesi di arretrati, e vi mostrerò come mi sto preparando alla stagione fredda! Al momento sono in arrivo dei nuovi pantaloni che, sa va sans dire, sta realizzando il mio sarto di fiducia, e che a breve vi mostrerò.

Per ora vi lascio con la promessa di tornare presto!

Alla prossima

Aboutaman

 

Il vocabolario della giacca

Cari lettori,

alcuni di voi mi scrivono chiedendo consigli su abbinamenti per eventi e cerimonie, altri su dove trovare accessori e capi di abbigliamento, ma quasi sempre noto che c’è molta confusione sul significato di alcuni termini usati in sartoria.

Dire che una giacca ha una manica “a mappina” oppure ha il “cran” a 5 centrimetri dalla spalla cosa vi fa venire in mente? La scena sembra tanto quella dell’interrogazione di storia alle medie…il vuoto! (more…)

Abito intelato o adesivato?

Cari lettori,

aprendo l’immaginario vocabolario della sartoria quest’oggi ci troviamo davanti un argomento “tecnico”, dal significato molto “nebuloso”, che per questo richiede un po’ più di attenzione nella lettura rispetto al solito…

Pertanto, se non siete abbastanza concentrati e curiosi….chiudete qui! (more…)

Fumagalli 1891…una storia lunga due secoli…

Nell’ultima edizione del Pitti Uomo, ho avuto l’ocasione ed il piacere di conoscere il sig. Guido Delli Fiori. A molti questo nome non dirà nulla, ma se vi dico cravatte Fumagalli? A me viene in mente una bella una realtà meneghina che incarna fin dal 1891 l’esatta trasposizione dell’italia che produce e realizza con passione vere e proprie opere d’arte.
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Storia
La tessitura Fumagalli & Pianca inizia la propria attività in Milano, nel 1891, sotto la guida di Germano Fumagalli. Nella Milano industriosa della Belle Epoque, Attilio Fumagalli, guidato dalla volontà di creare un prodotto di alto livello e forte della tradizione tessile familiare, avvia la produzione di cravatte in garza e vestaglie in seta. Si narra che alla fine dell’800 si andasse nella vecchia sede di via Sirtori a farsi fare una cravatta di garza Fumagalli. Scegliendola dall’archivio, potevi vederla tessere all’interno del Palazzo, attendendo che scendesse dal telaio e ammirarne la cucitura a mano.
Negli anni 30 il mondo della moda viene rivoluzionato dal cinema e dall’uso dell’automobile. Tutto diventa piu’ veloce e dinamico. La nuova tendenza è inamidare i colletti delle camicie e impreziosirle con un bel papillon, ovviamente Fumagalli. Viene ampliata la fabbrica.
La continua sperimentazione porta alla creazione, nel 1947, di un brevetto davvero speciale: colori più vivaci, disegni ben delineati e grande morbidezza. Alberto e Mario Fumagalli depositano il metodo per stampare il morbido twill di seta sostituendolo al più comune “crepe de chine”.
Venendo ad epoche più recenti, nel 1981 Paolo Fumagalli, nipote di Attilio, il fondatore, trova in Guido Delli Fiori, che proviene da una tradizione sartoriale, il partner ideale per affrontare le nuove sfide imposte dal mercato ed ampliare la distribuzione internazionale. La sede è trasferita a Como.
7Nel 2011 viene celebrato l’anniversario dei 120 anni di storia, tutti alla costante ricerca di  innovazione, sartorialità ed artigianalità, caratteristiche del made in Italy firmato Fumagalli, qualità a cui Roberto Delli Fiori non riesce proprio a rinunciare. Designato erede, figlio di Guido, reincarna e tramanda gli antichi valori del fondatore Attilio Fumagalli.
Al Pitti, parlando con il signor Guido è trapelata tutta la passione di un uomo che ha fatto della sua azienda una ragione di vita, tramandando al figlio la stessa passione per il bello e la ricercatezza che le cravatte Fumagalli incarnano a prima vista.
Alla prossima.
Aboutaman
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