slippers

Shoes….business card

Se vi chiedessero un biglietto da visita e deste una scarpa al vostro interlocutore vi prenderebbero per pazzi? D’accordo, però prima leggete questo articolo, poi proviamo a rifare la stessa domanda…

Obiettivo di questo post è quello di dare una breve panoramica sui principali modelli di scarpa da uomo, non avendo la pretesa di essere esauriente o la presunzione di essere tassativo, dal momento che l’argomento è stato già ampiamente trattato da personaggi più illustri di me, e d’altra parte, sarebbe impossibile fare una lista omni-comprensiva di tutte le varianti, i colori o i pellami esistenti. Quello delle scarpe è un mondo in continua evoluzione.

Non vi dirò come mantenere belle le nostre calzature in modo da farle sembrare sempre nuove, perché ho in mente un post specifico…ormai l’avrete capito, sono un po’ prolisso 😉 e non faccio altro che trasgredire le classiche regole del buon giornalismo…semplicemente ho pensato di individuare tre/quattro tipologie di scarpa, approfondendone caratteristiche e tratti distintivi, cercando di dare, per ognuna di esse, una collocazione reale affinché anche chi non è “malato” di scarpe come il sottoscritto, possa muoversi agevolmente davanti alla propria scarpiera, senza “inciampare”. 🙂

E dal momento che in tempi di crisi è bene indirizzare i propri denari in modo efficiente ed efficace, così come scrissi a suo tempo per le camicie (qui), anche per le scarpe esiste, a mio avviso, una scarpiera “perfetta”, dotata di quel numero minimo di paia, capace di trarci d’impaccio in ogni situazione. Attenzione però ai mesh up! Non vi do garanzia che avere tutti i tipi di scarpe vi renda perfetti in ogni occasione….ancora una volta la parola magica è…buongusto!

Ecco, quindi che vado a presentare la mia lista della spesa:

Oxford

E’ il modello di scarpa da uomo più classica, nota anche con i nomi “balmoral” o “francesina”, prevede sei coppie di occhielli e l’allacciatura chiusa. Ideale per agli appuntamenti formali, sia diurni sia serali, si può abbinare anche a giacche dal taglio sportivo, ma lascerei ad altri modelli questo compito. L’allacciatura “chiusa”, per via delle alette sul collo del piede (dove sono inseriti gli occhielli per le stringhe), rigorosamente cucite sotto la “mascherina” della scarpa, la differenziano dalla derby e la rendono assolutamente la più formale del gruppo. Io la prenderei nera e liscia! Nella mia scarpiera metto “presente”!

Derby 

Presenta pianta larga e allacciatura “aperta”, per via delle alette cucite sopra alla mascherina che consentono un maggior movimento del piede nella parte superiore, rendendo la scarpa più comoda se si ha il “collo” del piede alto. E’ una scarpa più sportiva della oxford (soprattutto se quest’ultima è in versione liscia) e personalmente la preferisco “full brogue”, ossia con i disegni a coda di rondine, che la rendono adatta ad ogni occasione semi-formale o casual. Ideale sarebbe averne una in camoscio marrone ed una in pelle nera o marrone, e così facendo le potremmo usare sia con il classico jeans ma anche con uno “spezzato” giacca/pantalone da ufficio. Non faccio pubblicità ma in questo caso Church’s, Tricker’s o Alden sono un’ottima scelta se il portafogli lo consente. 😉 Pertanto una oxford liscia, più due derby (camoscio e pelle) e siamo a tre paia nell’ipotetico carrello della spesa. 😉

Anche per questo modello, così come per la “oxford” possiamo  distinguere tra la derby liscia

 

Derby liscia

 

oppure con disegni che i puristi chiamano “brogue” o “full brogue” a seconda che i disegni siano a coda di rondine su tutta la scarpa o siano tagliati a metà della punta.

Derby “full” brogue

Derby brogue

Attenzione: la oxford non si differenza da una derby per i disegni (c.d. code di rondine) che può avere o meno, parziali o “full”, ma per il tipo di allacciatura, che nella oxford è chiusa, nella derby aperta, conferendo alla prima un tono più formale. 

 

Immagine

Possiamo fermarci qui? No, perché manca ancora l’altro universo delle scarpe maschili…ossia quelle che non si “allacciano”, nate per i momenti più casual della nostra vita. Ecco allora la terza tipologia di scarpa che non deve mancare nella scarpiera.

 

Mocassino

Scarpa casual per eccellenza, comoda, leggera e flessibile. Il mocassino è adatto alle diverse occasioni, dall’aperitivo in città all’utilizzo in barca a vela. Grazie alle sue molteplici varianti (lucido, colorato, scamosciato, ecc..) diventa classico e chic, ed ormai sta sconfinando anche in usi che non sono a lui congeniali, come ad esempio il frac.

Sul modello da preferire, diciamo che dopo qualche anno di dominio incontrastato del mocassino “con il gommino”, oggi si sta prepotentemente affermando “la nappina”. Se non siete amanti del genere, non storcete il naso perché sono sicuro che tra qualche mese acquisterete un paio di mocassini con le “nappine” ….io ve lo sto dicendo in tempi non sospetti!! 🙂 Inutile dire che a me piacciono e ne possiedo due paia, una marrone in cordovan, l’altra in blu di camoscio, e devo dire che sul pantalone stretto (ricordate?) lasciando il collo del piede più scoperto del classico mocassino li preferisco ai classici “college”.

E così, se state tenendo il conto arriviamo a cinque paia di scarpe (una oxford, due derby, due mocassini).

Possiamo ricomprendere nella categoria “mocassino” anche quello lanciato dal buon Lapo ormai due/tre stagioni fa, ossia la”slippers”, la pantofola-mocassino che fa tanto “Naomo” 🙂 e che piace ai più giovani o a coloro che hanno voglia di osare un po’ di più.
C’è chi la indossa così…ma si sa…. lui è lui e noi non siamo…..
Infine, mi sento di ricomprendere nella sezione “mocassino” anche la “Monkstrap”, ossia la versione senza lacci della derby, con chiusura a fibbia singola oppure multipla. Attenzione però, in questo caso i pantaloni più adatti sono quelli stretti, diciamo un fondo 16 o 16,5 che esaltano la sua forma e mettono in evidenza la fibbia. Anche questo modello ha quotazioni in rialzo! Personalmente ne ho solo un paio, in “cordovan” di Brugnoli, fatte a mano, che metto ogni volta che l’abbigliamento lo consenta. E con questo ultimo paio io sono arrivato a sei nella lista della spesa 🙂

23/02/2014

Monkstrap fibia singola

Non ritengo necessarie le “slippers”, ancorchè assolutamente affascinanti, pertanto alle sei paia sopra indicate aggiungiamo solo un bel paio di “sneakers” che una volta si chiamavano scarpe “da ginnastica”, e siamo a posto anche in tutte quelle occasioni assolutamente informali, tipo “partitella” domenicale sul prato, dove una derby o un mocassino sarebbero fuori luogo.

 

Non mi rimane che congedarmi, lasciandovi ad “esplorare” la vostra scarpiera, alla ricerca di quelle emozioni che le scarpe hanno condiviso nella vostra vita. E se è vero che la scarpa esprime il passato, con i suoi segni, il suo logorio, la sua stanchezza, è altrettanto vero che parla inequivocabilmente per noi e, quasi come un biglietto da visita dice chi siamo senza bisogno di tante parole…

Alla prossima e buon cammino! 

Aboutaman

 

 

 

 

 

Smoking…attenti a non scivolare!

In molti pensano che lo smoking da uomo sia un abito da mettere durante una cerimonia….nulla di più sbagliato. Il “tuxedo”, come lo chiamano gli americani, si potrebbe definire l’abito da sera per lui. Non si indossa in tutte le occasioni, ma solo quando l’invito (black tie) lo richiede espressamente.

Le poche regole per essere eleganti e mai fuori luogo con uno smoking possono essere sintetizzate in Quando: solo quando l’invito lo richiede espressamente (black tie) e mai prima delle ore 18, ma sopratutto mai alla comunione di vostra cugina o al matrimonio del vostro amico…sareste troppo visibili per “svigniarvela” prima 😉 …., avete capito che nei matrimoni et similia non va mai messo lo smoking…ma di matrimonio ne riparleremo…sono un “esperto”…Colore: sempre nero, con piccolissime aperture al blu scurissimo o al bianco naturale se l’evento è all’aperto. Giacca: possibile il doppio petto ma consiglio in questi casi il monopetto  con un bottone solo. I “revers” devono essere di seta, a punta di lancia oppure con collo a scialle.

27/02/2014

Pantaloni:  con la cucitura esterna della gamba coperta da una banda di seta. Vietato il risvolto e qualora si indossi la giacca bianca il pantalone deve essere sempre scuro. Camicia: bianca in “piqué” o in “twill” doppio ritorto con polsini doppi, solo in estate in misto lino. Le camicie da smoking possono avere un’abbottonatura a vista oppure (meglio) nascosta; in quest’ultimo caso di parla di “sparato” sul davanti, ossia  un’aggiunta di tessuto che forma pieghe verticali che arriva fino in vita ma non oltre per evitare rigonfiamenti all’interno dei pantaloni….non fate i maliziosi… 🙂

27/02/2014
Il colletto della camicia da smoking può essere un collo classico, meglio se a punte corte ed aperte per la sistemazione del papillon, oppure un colletto con le “alette”.

27/02/2014

Cravattino: proprio perché l’occasione in cui si indossa si chiama “black tie”, deve essere nero. Mai bianco perché è il colore riservato al “frac”. Il papillon dovrebbe essere sempre annodato a mano, ma se proprio non ci riuscite ne esistono in commercio già belli e pronti, però perderete almeno 100 punti quando ve lo toglierete davanti ad una signora…soprattutto se legge quest’articolo; è come fare il brodo con la gallina o comprare quello in cubetti della star…capito il senso?? 🙂

27/02/2014

Fazzoletto da taschino: c’è chi lo consiglia, magari ripiegato a tre punte, a me però sullo smoking non piace perché rovina la simmetria che si crea tra le due parti della giacca, soprattutto quando quest’ultima è ad un solo bottone. Fusciacca: o “cummerbund” è la fascia che si mette per coprire la pancia…consiglio di prenderla elastica se mettete lo smoking a cena… Calze: rigorosamente nere e lunghe al ginocchio, meglio se in filo di scozia e mai quelle dentro i pacchetti multipli che costano meno…non fate i “taccagni” è una serata black tie!!

Scarpe: nere modello Oxford di vernice, anche se i più giovani (mi ci metto dentro o no?) mettono anche delle “slippers” in seta o velluto, vero “must” di quest’anno…

27/02/2014

Oxford in vernice

Slippers

Slippers in velluto

Infine se dobbiamo acquistare uno smoking (mai noleggiarlo!), dobbiamo cercare di farlo durare il più a lungo possibile, per cui diciamo che dovrebbe avere “revers” a lancia o a scialle, in “gros-grain” e non di raso, che è delicato e subisce gli effetti del tempo. La giacca deve essere mono petto, a due bottoni, o anche ad uno (la preferisco). Finita la serata, una volta che la vostra lei (o il vostro lui…rispetto per i gusti!)  ve lo avrà strappato di dosso, conservatelo appeso in una sacca anti tarme e lavatelo a secco solo una volta l’anno. Se poi è troppo rovinato chiedete i danni alla vostra/o compagna/o 😉

Happy thursday!