Cari lettori,
dopo aver parlato dei differenti tessuti con cui possono essere confezionate le camicie da uomo la necessaria “chiusura del cerchio” è rappresentata dall’analisi di quelli più utilizzati nell’abbigliamento maschile. Ogni stagione avrà il “suo” tessuto, ma se in molti sapranno che in inverno il lino è poco indicato, così come un cashmere in estate è assolutamente da evitare, in pochi quando vedono e toccano una trama sono in grado di dire di che tessuto si tratti.
Proviamo insieme a diramare la fitta nebbia 🙂
Glen Check o Plaid
Chiamato in Italia impropriamente anche Principe di Galles, che invece ne rappresenta una variante, all’incrocio dei motivi che creano i quadri ne aggiunge un altro colorato di maggiori dimensioni, solitamente di colore rosso su sfondo banco e nero.
Si utilizza in inverno ed in estate poichè si presta a tante declinazioni sia in termini di peso, tipologia di tessuto, di combinazioni di colori e quadri. Un tessuto non formale adatto anche a giacche doppiopetto ma in versioni sobrie.
Cheviot
Tessuto di lana elastico di peso medio e dall’aspetto luminoso grazie all’armatura a saia che forma il suo caratteristico disegno a spina di pesce. Prodotto da filati cardati o pettinati medio-fini a torcitura singola o doppia, viene utilizzato per la realizzazione di completi da uomo e giacche leggere. Il nome deriva dalla pecora Cheviot, dalla quale viene procurata la lana.
L’Harris Tweed
Tessuto cardato, ruvido, dai colori caldi con effetto mélange. Deve il suo nome al fatto che viene prodotto nell’arcipelago scozzese delle Ebredi Esterne, di cui Harris è l’isola maggiore. Si tratta di un tessuto che nonostante il suo peso data la sua armatura aerata può essere utilizzato fino alla primavera. Diffuso nel classico disegno a spina di pesce e nei colori autunnali in tinta unita.
Il pied-de-poule
Un disegno che si presta a qualsiasi tipo di tessuto, può essere adatto ad occasioni formali o informali in base al tessuto e colore utilizzato. Mi piace molto se utilizzato per la confezione di giacche, o cappotti. E’ sicuramente un tessuto che non passa inosservato e, pertanto richiede nell’utilizzo una certa “sicurezza”.
La flanella cardata e pettinata
La flanelle cardate sono più pesanti, più morbide ed con un tono informale rispetto alle flanelle pettinate. E’ un tessuto elegante da utilizzare evidentemente solo per l’autunno inverno. Adatto per abiti, cappotti e pantaloni. Il suo difetto è quello di consumarsi con grande facilità.
Quando nella flanella viene utilizzata la lana merino, che risulta essere più fine di quella ordinaria, avremo un tessuto elegante denominato Saxony (esiste anche il Saxony Tweed che è un tweed tessuto con lane merino)
La grisaglia
Per i francesi “grisaille”, per gli americani “sharkskin”, è un tessuto pettinato armato a batavia, in cui l’alternanza di fili chiari e scuri genera una scaletta. Autentico standard dell’abito formale da giorno, il tessuto grisaglia è versatile e presenta una vasta escursione di pesi e colori. Di tanto in tanto la si vede coniugata in tinte diverse, ma c’è poco da fare, la grisaglia ha senso compiuto solo in grigio.
Gessato
Motivo utilizzato di frequente su tessuti di lana. E‘ composto da un minimo di quattro strisce verticali, discontinue, fini e color bianco gesso in ripetizioni su uno sfondo liscio o su un fine tessuto pettinato tipico delle rifiniture di flanella. Viene utilizzato nei tessuti che servono per realizzare completi.
Panno Casentino
Tessuto di lana caratterizzato da riccioli che ne cospargono la superficie. Originario della zona del Casentino nell’alta valle dell’Arno. Adatto per cappotti, soprabiti. Il colore originario è arancione con interni verdi.
Solaro
Tessuto che si presenta sul dritto con colore beige verdastro con sfumature lievemente cangianti di rosso. Sul rovescio è color rosso mattone. Utilizzato in ambienti militari grazie alle proprietà rifrangenti dei raggi solari del colore rosso. Sta tornando di gran passo nei guardaroba dei gentlmen italiani e non, da non indossare mai “spezzato”, in quanto mal si lascia abbinare con altri tessuti. Per approfondimenti ne abbiamo parlato qui.
Occhio di pernice
Tessuto che si caratterizza per i “pallini” più chiari rispetto al fondo che vengono creati dall’alternanza a due a due di fili chiari e scuri. Il colore più utilizzato è il grigio ma non manca il blu in toni chiari. Adatto per abiti da lavoro, abiti monopetto in tre pezzi, doppiopetto, ma mai come spezzato, in quanto così come per il solaro difficilmente si riesce ad abbinare con altri tessuti.
Cashmere
Anche chiamato kashmeer è una pregiatissima fibra tessile formata con il pelo di Capra hircus. La mano del cashmere è morbida, setosa e vellutata, dà una sensazione calda e soffice. La parte più sottile e fine è la peluria del sottomantello ed è chiamata duvet, cioè lo strato inferiore soffice e lanoso; la parte più grossa con peli rigidi e ruvidi proviene dal mantello esterno ed è chiamata giarre. E’ sicuramente il tessuto più pregiato e costoso, e si presta ad utilizzi di capi importanti, quali cappotti o giacche, oppure è utilizzato per la realizzazione di maglioni e cardigan.
Lino
Tessuto antico con pregio-difetto di stropicciarsi e spiegazzarsi in modo evidente conferendo a chi lo indossa un’aria “apparentemente” trasandata. E’ un tessuto adatto alla stagione calda, in quanto non fa passare il calore dei raggi solari. Negli ultimi tempi il lino viene spesso usato insieme a tessuti di lana o seta per creare dei capi adatti anche alla mezza stagione.
Alla prossima!
Aboutaman