cappello uomo

Fuori dal Pitti…

Cari lettori,

non sarà sfuggito ai più attenti che la settimana in corso è una delle più importanti per il mondo della moda maschile. Oltre 1.200 presenze di espositori stanno caratterizzando l’ottantanovesima edizione del Pitti Immagine Uomo, richiamando come ogni anno addetti ai lavori e semplici curiosi.  Sembrava brutto mancare, e così un “giretto” per gli stands l’ho fatto anche io, salutando nuove e vecchie conoscenze… (more…)

Ritorno al cappello

Cari lettori,

i giorni che stiamo vivendo sono segnati da eventi gravi e seri che, a memoria di bambino non ricordo di aver vissuto prima d’ora. Tutto sta diventando improvvisamente drammatico e la cronaca estera non fa altro che ricordarcelo ogni giorno. Per questo mi scuso se in questo clima così teso continuo a parlare di argomenti assolutamente effimeri e, per certi versi, senza senso. Credo però che, sia pur nella piena coscienza del momento storico in cui ci troviamo, ci sia una necessaria necessità di “evadere” e di pensare anche a ciò che per un attimo allontana dalla realtà quotidiana. Per questo sono qui! 🙂

Questa premessa mi sembra alquanto importante al fine di collocare e dare il giusto peso alle storie che racconto, facendole sembrare la cosa più importante del mondo 🙂 In fondo la lettura è anche piacevole evasione in un mondo che nella realtà non ci appartiene, o no?

Detto questo, tenuto conto che siamo in pieno inverno, mi piace ricordare che un tempo, neanche tanto lontano, portare il cappello era una consuetudine ed anzi, presentarsi a capo scoperto era fuori dalla normalità. Poi, pian piano, a partire dagli anni ’70 questo accessorio è caduto nel dimenticatoio. La cappelliera, da oggetto per viaggiare è divenuta un oggetto di arredamento.

Tuttavia, da qualche anno si assiste ad un’ inversione di tendenza: il cappello è tornato di moda, ed anche se odio questa parola, le cose stanno proprio così e, dal momento che esiste un capello per ogni testa e per ogni fisico, cerchiamo di riconoscere i modelli dei cappelli da uomo, ed il fisico a cui si addicono meglio.

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Bombetta o Bowler
In feltro rigido e bombato, normalmente di colore nero. La bombetta fu il cappello formale maschile per eccellenza raggiungendo la massima popolarità tra il 1890 e il 1920. A Londra era il copricapo tipico degli agenti di Borsa e dei bancari.  Fu progettata nell’atelier del cappellaio Lock’s su commissione di William Coke che ordinò dei cappelli per i propri guardacaccia con la prerogativa che non rimanessero impigliati nei rami degli alberi. Il cappello inizialmente chiamato coke fu modificato nell’attuale bowler dal nome della ditta di Thomas William Bowler. In Francia si chiama chapeau melon, in Germania melone. Negli Usa è chiamato cappello derby dal nome del conte Edward George Derby che lo indossava abitualmente.

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Cilindro
Il cappello più elegante per l’uomo. Rialzato con la parte superiore uniformemente piatta, tesa larga e fascia opaca. La linea del cilindro è generalmente deformata, con la parte centrale più stretta rispetto alle estremità. Oggi si indossa solo con il tight o il frac.

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Fedora
Chiamato anche Snap Brim si caratterizza per avere una tesa larga, dai 7,5 agli 8 cm., e morbida che può essere rivolta verso l’alto verso il basso. Ha una fascia più scura che lo circonda.

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Borsalino
Presenta una cupola a tronco di cono, pizzicottata nella parte anteriore da entrambe le parti. La tesa è di media larghezza di circa 6 cm. e con una consistenza piuttosto rigida.

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Trilby
E’ simile a un borsalino ma ha di solito un bordo più corto e il retro del bordo è più alzato. Si riconosce per il nastro sottile con fiocco sul lato destro. Il trilby marrone insieme ad un abito in tweed fa parte della classica tenuta ippica inglese.

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Lobbia o Homburg
E’ un capello adatto per l’eleganza formale. Presenta l’ala rialzata e la piega centrale simile ad un’ammaccatura. Il suo nome deriva da quello del deputato Cristiano Lobbia che nel 1869 fu aggredito a Firenze. Fu colpito da una botta in testa che infossò il suo cappello. E’ chiamato anche Homburg dal nome della località tedesca Bad Homburg dove veniva realizzato.modello_cappello_trilby (8)

Panama
Conosciuto anche come jipijapa, è un tipo di cappello intrecciato a mano con fibre di una palma nana. A legare questo cappello al nome di Panamá fu il fatto che Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, lo indossò durante l’inaugurazione del Canale di Panama nel 1906.

zoom_9c3ea473070e4b709f6b6806e14ee428 Berretto
Copricapo sportivo, presenta una linea piatta ed è solitamente in tweed. Viene indossato per lo sport come la pesca, a cavallo o durante le battute di caccia.

modello_cappello_coppolaCoppola
Berretto tradizionale siciliano, calabrese e sardo, solitamente in tweed. Il nome coppola è probabilmente un adattamento dell’inglese cap (berretto). Inizialmente in uso presso la nobiltà inglese nel Settecento, la coppola passò in Sicilia e in Calabria nei primi anni del Novecento, indossata da chi guidava un’auto.

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Colbacco
Copricapo prevalentemente militare, ma usato anche dai civili, con rivestimento di pelliccia, a forma di tronco di cilindro o di cono. E’ un cappello esclusivamente invernale associato alla divisa dei soldati sovietici dell’Armata Rossa.

Alla prossima!

Aboutaman

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