Riprendendo il discorso pantaloni, la prossima stagione vede ancora protagonisti i pantaloni stretti al fondo, sulla gamba e, sopratutto, corti. In molti alle ultime sfilate milanesi e più addietro al Pitti Uomo di gennaio hanno osato lunghezze al limite, o meglio fuori limite se pensiamo ai classici canoni della sartoria contemporanea che vuole il pantalone appoggiarsi sulla scarpa.
Al riguardo ritengo che il pantalone corto e stretto bisogna “sentirselo”, ossia bisogna avere il coraggio, o la voglia di indossarlo senza essere a disagio, anche nelle occasioni più formali. Se questo non accade, meglio lasciar perdere e farsi consigliare dal commesso di turno che, sicuramente non vi porterà lontano dai canoni della sartoria classica.
In inverno i miei pantaloni non scendono mai sotto un fondo di 16 centimetri, lasciando un po’ di agio nella parte superiore, al fine di garantirmi di tornare a casa senza strappi 😉 Poi molto dipende dai tessuti…se è presente un po’ di elastane nel pantalone si riesce tranquillamente a portarlo stretto, mentre in caso di tessuti rigidi, un fondo troppo piccolo impedisce di metterlo e sfilarlo con relativa facilità e naturalezza, risultando anche antiestetico quando si arriccia all’altezza del polpaccio. In estate credo si possa osare di più, in quanto l’ouftit è più rilassato ed il calzino è spesso lasciato nel cassetto, per cui l’effetto “strizzato” appare più giustificabile, data anche l’assenza di soprabiti o giacche pesanti che alterano le proporzioni di tutto l’outfit.
Infine il risvolto, quando è presente diventa importante, intorno ai 5 o anche 6 centimetri, ma bisogna sempre ricordare che il risvolto, accorcia la gamba…a buon intenditor poche parole 😉 Ricordo poi che il risvolto va bene sempre, tranne che nello smoking, frac, et similia, in quanto in origine nasce come vezzo sportivo che caratterizzava il pantalone.
La prossima sarà anche la stagione del colore, dei quadri e delle fantasie, ma ne riparleremo più avanti…
Alla prossima!
Aboutaman